Mettere in scena Proust è una sfida per artisti temerari e magari pure incoscienti. Amanda la pensava così e, in effetti, allestire una parte dell’immensa Recherche significa inevitabilmente scegliere, sintetizzare, rinunciare. Federico Tiezzi e Sandro Lombardi – il primo anche regista, il secondo interprete con Iaia Forte ed Elena Ghiaurov – hanno estratto dal primo capitolo dell’opera di Proust la vicenda della passione di Charles Swann per la cortigiana Odette, raccontandola attraverso tre soli personaggi: oltre ai due amanti, Madame Verdurin, animatrice dell’elegante salon in cui s’intrecciano i destini della coppia. In un raffinato salotto ottocentesco, ingombro di poltrone ricoperte di velluto rosso, si muovono elegantemente i tre, vestiti dei costumi raffinati ed estrosi di Giovanna Buzzi. La connotazione temporale è tuttavia smentita dal fondale, sul quale si susseguono modernissime proiezioni, ora astratte, ora di naturalistiche rose e orchidee. Tiezzi e Lombardi, mirano, infatti, a porre in risalto l’universalità della fenomenologia amorosa descritta da Proust: la passione, che può colpire anche – o forse soprattutto – un essere tanto sicuro di sé quale l’uomo di mondo Swann; la gelosia; l’inganno; l’ansia; i compromessi. Un’analisi del sentimento amoroso condotta con disincanto, né cinico né, però, consolatorio: e quella scena finale in cui i due amanti entrano in scena con due ingombranti e mostruose maschere chiarisce la volgarità e l’opportunismo che sovente si celano dietro scintillanti relazioni pseudo-amorose.
Un amore di Swann, visto al Teatro Gobetti di Torino il 12 febbraio 2013