Manzoni nostro contemporaneo? I Promessi Sposi secondo Lenz Rifrazioni

Amanda non ha mai amato molto I Promessi Sposi e quando Federica Maestri di Lenz Rifrazioni le parlò del progetto di messa in scena del romanzo manzoniano, subito si incuriosì. Lo spettacolo sta andando in scena in queste settimane nello splendido spazio della compagnia, a Parma, nel cartellone della 18. edizione del festival natura dèi teatri e merita sicuramente di essere visto, e non solamente perché dimostra come Manzoni sia senza ombra di dubbio un nostro contemporaneo. Una constatazione frutto in primo luogo del lavoro drammaturgico svolto da Federica e da Francesco Pititto, che interpolano il testo originale – ricorrendo anche a brani tratti dal Fermo e Lucia – con le meditazioni e le suggestioni raccolte nel lungo processo di preparazione dello spettacolo, durante il quale i futuri interpreti hanno riflettuto insieme su personaggi e situazioni, dinamiche e parole chiave. Un gruppo di performer nutrito ed eterogeneo – almeno sulla carta poiché sulla scena le differenze si annullano – composto dagli attori storici della compagnia e da alcuni ex lungodegenti psichici e persone con disabilità intellettiva, definiti “attori sensibili”. Gli interpreti sono sempre sulla scena: uno spazio articolato e avvolgente, composto da sei “stanze luminose”, luoghi deputati collegati l’uno all’altro da tende semitrasparenti e arredati con semplici materassi spogli. Il pubblico si muove liberamente attorno a questo spazio, magari sostando di fronte al luogo in cui è corso l’azione oppure fissando le proiezioni che animano gli schermi posti in alto in ognuna delle stanze.  Uno spazio che rimanda ovviamente al lazzaretto manzoniano ma, allo stesso, chiarisce il punto di vista scelto dall’autore milanese e condiviso dalla compagnia: porsi nella prospettiva degli “umili” che, se nel Seicento erano i poveri tessitori analfabeti, oggi sono coloro che la società relega ai suoi margini, perché malati ovvero perché privi di un lavoro – esemplare la scena della rivolta del pane, aggiornata alle odierne proteste dei tanti disoccupati e cassaintegrati. I paralleli fra le situazioni e i sentimenti descritti mirabilmente da Manzoni e quelli frutto del lavoro su se stessi realizzato dagli interpreti sono molti e qualificano uno spettacolo nutrito anche di momenti di alta poesia: Amanda cita almeno la Gertrude divenuta anziana monaca o la struggente madre di Cecilia. Ma sono soltanto due dei tanti momenti di pensiero ed emozione di uno spettacolo che, all’alto valore artistico, coniuga una strenua forza morale.

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I Promessi Sposi, visto a Parma, nello spazio gestito dalla compagnia Lenz Rifrazioni, il 22 novembre 2013.

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