L’irresistibile attrazione per il “pistolotto” : su Il Principe di Stefano Massini

C’è una cattiva abitudine di alcuni teatranti che provoca immediatamente ad Amanda il desiderio di alzarsi dalla sua poltrona, vale a dire il vezzo di porsi su un piedistallo e predicare al pubblico la verità – con la V maiuscola, ovviamente – sul mondo in cui viviamo. È accaduto anche la scorsa sera con Il Principe, adattamento dell’opera di Niccolò Machiavelli scritto e diretto da Stefano Massini. Il giovane drammaturgo toscano non ha voluto attualizzare il testo – e questo è un suo merito – ma non ha resistito all’irresistibile attrazione per il “pistolotto”, facendo concludere lo spettacolo con un collage di citazioni di intellettuali e giornalisti – l’immancabile Pasolini, Montanelli, Natalia Ginzburg, … – in cui si deplora l’atteggiamento qualunquistico del popolo italiano nei confronti della politica. Un’appendice che avrebbe dovuto fungere da conclusione alle argomentazioni di Machiavelli dichiarando l’impossibilità, nelle attuali condizioni, che un “principe”, ossia un governante più o meno perfetto, nasca in Italia. In realtà, però, questo florilegio di citazioni – decontestualizzate e quindi banalizzate, ridotte quasi a frasi da Baci Perugina buone per fare bella figura in una conversazione sulla situazione politica italiana – non dice assolutamente nulla di più di quanto già si sa sulla nostra realtà, anzi ricalca le tante discussioni “da bar” che, oramai, sono divenute parole vuote per riempire silenzi e mancano del tutto di profondità. È molto semplice sparare contro l’Italia e gli italiani – così come parlare male di Berlusconi – molto più difficile è cercare di analizzare il perché il nostro paese è divenuto lo zimbello d’Europa e, soprattutto, perché noi italiani abbiamo lasciato che ciò accadesse. L’autocritica è l’unico mezzo per cambiare la situazione e, forse, il vero atto di coraggio e di impegno “politico” che un teatrante dovrebbe fare è meditare sulla qualità e sull’eticità del proprio lavoro, mettendolo in discussione, se necessario…

Il-Principe-nella-foto-G_-Colzi-foto-di-C_-Andolcetti-e-M_-Ammannati Il Principe, da Niccolò Machiavelli. Adattamento e regia di Stefano Massini, con gli attori di Arca Azzurra Teatro. Visto al teatro Gobetti di Torino il 3 dicembre 2013

3 pensieri su “L’irresistibile attrazione per il “pistolotto” : su Il Principe di Stefano Massini

  1. giulia rinuccini

    Giudicare dall’ultima scena, dalle cinque frasi inserite nel testo di grandi autori e giornalisti, quella che a me è sembrato una straordinaria opera di riduzione, adattamento e soprattutto divulgazione di un’opera difficile, complessa e spesso banalizzata e ridotta a proverbio popolare – il fine giustifica i mezzi – fatta da Massini e, per conto mio splendidamente interpretata dagli attori di Arca Azzurra con quella carica popolare e sincera che non trova riscontro in nessuna compagine italiana, mi sembra operazione piuttosto superficiale. E soprattutto sbraitare contro i pistolotti e poi riempirne il proprio commento non so come giudicarlo… Quello che dovrebbe fare un buon teatrante è tenere il pubblico incollato alla sedia, tenerlo in tensione, trasmettergli passione.
    Giulia

    Rispondi
    1. alba zorzi

      Perfettamente d’accordo con Giulia. Il vero pistolotto mi pare il tuo Amanda, mentre le frasi di Pasolini della Ginzburg e di Montanelli, per non citare Goethe, inserite dall’autore alla fine dello spettacolo mi sono sembrati davvero quella autocritica dolente e graffiante che proprio tu richiedi nel tuo articolo. Quello che io ho visto è il Principe di Machiavelli, saggio difficile e per iniziati, a volte assai palloso, portato in scena in modo interessantissimo e inusuale. recitato tra l’altro benissimo.

      Rispondi
  2. Pingback: Rassegna stampa 1 - 7 dicembre

Lascia un commento