La difficile arte dell’essere sempre diversi da se stessi: su Le sorelle Macaluso

Amanda ha sempre apprezzato il lavoro drammaturgico e registico – e anche cinematografico – di Emma Dante, un’artista complicata e tormentata, perfezionista e severa ma anche carnale e passionale. Una drammaturga e regista che ha saputo coniare un personalissimo linguaggio teatrale, un idioletto costruito con la concreta materialità del dialetto palermitano e l’evanescenza da sogno di certi desolati paesaggi dell’anima. Tematiche, situazioni, particolari scenici, espedienti linguistici che percorrono come un filo rosso tutti gli spettacoli di Emma Dante, rendendone immediatamente riconoscibile la matrice. Un modello facilmente individuabile anche nell’ultima produzione della regista palermitana, ossia Le sorelle Macaluso, una sorta di allucinata danza degli spettri, in cui vivi e morti dialogano e si toccano fra loro, come se abitassero tutti la stessa dimensione. Un incubo a occhi aperti immerso per lunghi tratti nell’oscurità, abitato da personaggi che i costumi da bagno e i coloratissimi prendisole non riescono a illuminare, tanto da essere prontamente nascosti da vesti nere come la pece. Ci sono il ricordo dell’amore passionale che univa padre e madre, la sorridente nostalgia per le gite al mare, il rancore verso la sorella accusata della morte della più giovane e la solidarietà verso quella che ha perso il giovane figlio maschio. Ci sono rabbia e rivendicazioni ma anche risate e malinconici sentimentalismi. C’è un tutù bianco e c’è la danza come mezzo per essere altri da sé. C’è, insomma, tutto quello che siamo abituati a vedere in uno spettacolo di Emma Dante: la qualità del lavoro altissima, gli attori generosamente espressivi, grotteschi e tragicomici, il ritratto di un’umanità davvero troppo “umana” nella sua spudorata fragilità.  Eppure si avverte una certa stanchezza, il desiderio, forse, di coniare o, almeno, modificare quell’idioletto che rischia ormai l’afasia.

01_Sorelle Colore foto Carmine Maringola

Le sorelle Macaluso, visto alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri (Torino) il 29 aprile 2014

3 pensieri su “La difficile arte dell’essere sempre diversi da se stessi: su Le sorelle Macaluso

  1. mariella.fabbris@alice.it

    sette donne in scena? ….. quando potrò andare a teatro anch’io, cara Amanda??? grazie dei tuoi ‘ bellissimi racconti resoconti’ notteho visto due bellissimi film…l’orario delle 22,30 è più comodo per me ..Piccola Patria, In grazia di dio ….bellissimi….anche quest’ultimo di TUrturro e Allen…notttttttttttttte

    Rispondi
  2. Pingback: Speciale rassegna stampa_Ponti di primavera - Rassegna Stampa

  3. Pingback: Speciale Rassegna stampa: i vincitori dei Premi Ubu 2014 - Rassegna Stampa

Lascia un commento